Panoramica sulle start-up italiane del 2017

Panoramica sulle start-up italiane del 2017

A disegnare il profilo dei nuovi imprenditori del nostro paese è stata una ricerca condotta da Italia Startup e Grs. Lo startupper medio non è giovanissimo, ha mediamente 40 anni, ha esperienza nel settore ed è altamente qualificato. Scopriamo insieme tutti i dati emersi attraverso queste analisi.

Dalla 13a edizione del Report sulle Startup e PMI innovative del MiSE evincono dati interessanti che ci forniscono una panoramica sull’andamento delle nuove aziende.

Il report, realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, in collaborazione con UnionCamere rivela che:

  • Il 30 settembre 2017 il numero di startup innovative raggiunge un numero pari a 7.854, in aumento di 460 unità rispetto alla fine di giugno (+6,2%);
  • Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup è pari a poco più di 380 milioni di euro, in leggero calo rispetto al trimestre precedente (-4,3%);
  • Il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese. Le principali specializzazioni sono: produzione software e consulenza informatica, 31%; attività di R&S, 13,7%; mentre il 19,4% opera nei settori dell’industria in senso stretto.

START UP E COMPAGINI SOCIALI

Dati positivi per quello che riguarda le startup innovative con una prevalenza femminile, che nel terzo trimestre hanno conosciuto un aumento, arrivando ad una cifra di 991, rappresentando il 13,4% del totale. Ai dati contribuisce maggiormente il Sud, dove l’impresa al femminile rappresenta il 36% del milione e 316mila imprese femminili registrate in Italia.

Le nuove imprese in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 3.175, che rappresenta il 42,9% del totale.

Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 230, il 2,9% del totale, una quota inferiore a quella osservata nel complesso delle società di capitali (4,6%).

Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.696, il 21,6% del totale, una quota più di tre volte superiore rispetto a quella rilevata tra le altre società di capitali (6,9%). Le startup innovative in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale sono 2.784 (35,4% del totale, contro un’incidenza del 13% se si considera la totalità delle società di capitali italiane).

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

  • Lombardia occupa il primo posto nella classifica delle regioni con il maggior numero di startup innovative: 1.793, pari al 22,8% del totale nazionale. Al secondo posto troviamo Emilia-Romagna con 849 (10,8%), seguita da Lazio con 778 (9,9%), il Veneto con 681 (8,7%) e la Campania;
  • Analizzando più in profondità, troviamo Milano come la provincia che ospita il maggior numero di startup innovative: a fine giugno 2017 tale numero si assesta a 1.242 (15,8% del totale nazionale). Seguono Roma con 675 (8,6%), Torino con 299 (3,8%), e Napoli con 283 (3,6%).

START UP E ASSUNZIONI

  • A fine giugno 2017 risultano presenti 3.137 startup innovative con almeno un dipendente, un dato interessante in quanto registra 533 in più rispetto alla precedente rilevazione a marzo 2017;
  • Crescita anche del totale degli addetti, pari al 9,6% (dato rilevato a giugno 2017).

Riassumendo, possiamo affermare che l’ecosistema delle start up italiane sta iniziando a dare segnali positivi, anche se ancora indietro rispetto alla media europea. Gli esperti trovano che l’Italia “non è stata capace di generare un ecosistema del venture capital che ne rispecchi il potenziale”. (Report Fondo di venture capital Atomico 2017).

Anche la Regione Veneto vuole sostenere l’autoimprenditorialità attraverso dei progetti formativi costruiti ad hoc per favorire la nascita di start-up e accompagnando alla creazione di nuova impresa in ambito ICT disoccupati over 30.

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